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200 la guerra [1282]



Andata di re Pietro a Messina. Macalda moglie d’Alaimo. Fazioni navali. Pietro libera i prigioni di guerra. Parlamento in Catania. Trattato del duello tra i due re. Primi affronti delle soldatesche in Calabria. Carlo parte lasciando le sue veci al principe di Salerno. Almogaveri. Vittorie di Pietro in Calabria. Vien la reina Costanza co’ figli in Sicilia. Principi di scontento tra i baroni siciliani e il re. Parlamento in Messina; ove Giacomo è chiamato alla successione, e ordinato il governo. Movimenti repressi da Alaimo. Gualtier da Caltagirone. Partenza di Pietro per Catalogna. Ottobre 1282 a maggio 1283.

Levato l’assedio, prima cura de’ Messinesi fu di riconoscere le campagne, se vi si coprisse agguato di cavalleria nemica; ma fatti certi che l’oste s’era pienamente dileguata, non soggiornarono a mandare oratori a Pietro a Randazzo, invitandolo a città; com’eran essi impazienti di salutare il re nuovo, obbligato loro della invitta difesa, ed essi a lui del soccorso. E Pietro, fatta acconcia risposta, ove si rammaricava pur della fortuna, che gli avesse tolto di provarsi con l’arme in mano contro il Francese, mosse immantinenti alla volta di Messina con tutta l’oste siciliana e spagnuola; battendo la via delle marine settentrionali, perchè volea prima scacciar da Milazzo una punta di mille Francesi, lasciata in quel castello per fretta della ritirata, o appicco a nuovi disegni. Posato a Furnari perciò con le genti, mandava il dimane Giovanni de Oddone da Patti a intimare a quel presidio la resa: il quale non isperando veruno aiuto, rassegnati col castello le armi e i cavalli, passava sotto sicurtà in Messina e in Calabria. Nella terra di Santa Lucia l’Aragonese albergò1.

  1. Bart. de Neocastro, cap. 50.
    Montaner, cap. 65, parla del rammarico dimostrato dal re per non aver potuto combattere coi Francesi.
    D’Esclot, cap. 95, attesta il medesimo, e che marciò con Pietro alla volta di Messina tutta la gente sua e quella del regno di Sicilia.