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2 | la guerra |
private? E sarebbero argomenti da ammaestrar gli uomini sì, ma di tal dottrina, che li volge a disdegnosa accidia, anzi che prontarli a virtude.
Però mi son proposto, io Siciliano, di narrare la mutazion di dominio, che seguì nella mia patria al cader del secolo decimoterzo. E in vero, lasciati i tempi rimoti troppo, difformi per costumi, religione, linguaggio, e tutt’altra parte di civiltà, veggo dal milledugentoottantadue infino al trecentodue le glorie maggiori della Sicilia; e venti anni innanzi un tal eccesso di tirannide, che rade volte si è sopportato l’uguale: nè parmi che alcuno scrittore abbia tutto abbracciato questo memorevol periodo, nè dirittamente investigatolo, nè degnamente descritto. Ciò non presumo compier io, ma certo vi porrò ogni sforzo. Non asconderò nè l’amore, nè l’ira; perchè uomo invano promette spogliarsene ove narri i fatti degli uomini. Ben mi guarderò che quelle passioni non mi tirino a sfigurare la storia contro mia volontà; nè dico del falsarla, che sarebbe, secondo il fine, o fanciullaggine o malignità e colpa sempre, anche verso la patria, cui van ricordate con ugual candore le virtù, gli errori e i misfatti, i lieti e i tristi giorni delle generazioni che tennero un tempo questi nostri medesimi focolari. Io so, che scrivendo di età lontane, spesso viensi, come dice un felicissimo ingegno, a far l’indovino del passato. Ma mi studierò a dare alla immaginativa il men che si possa. E perchè i fatti, e là dov’essi manchino, le induzioni, abbiano saldo fondamento, non ritrarrò i primi altrimenti che da scrittori contemporanei o diplomi1. Delle
- ↑ Sconoscerei un dovere se non facessi qui menzione degli aiuti, che ho trovato a queste ricerche nella Biblioteca comunale di Palermo e nel regio archivio di Napoli. La biblioteca palermitana, dotata un dì largamente dal comune, arrichita di libri da molti cittadini, ristorata dal sommo Scinà, ed ora fiorente per lo amore e l’intendimento con cui la governano i presenti deputati, mi è stata schiusa come a chiunque; ma il valore de’ bibliotecari ha agevolate le mie ricerche; e massime debbo