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[1282] | del vespro siciliano. | 157 |
scordata già l’infelice fazione, girava tripudiando intorno le mura della città, e per le strade gavazzava. Ma in brev’ora il popolo stesso a una voce, persuadendol forse i più savi, deposto d’uficio il Mussone, gridò capitano Alaimo da Lentini, nobil di sangue, nobil di fama, vecchio robusto e animoso, espertissimo in guerra. Fu somma ventura di Messina e di tutta l’isola. Ei, preso appena il comando, con più alto militare argomento ordinò le difese della città, riparò, sopravvide, indefesso addestrò il popolo all’armi1. Catania e i comuni tutti del vasto tratto di paese da Tusa ad Agosta, il crearon anco, ignorasi se prima di Messina o appresso, lor capitano di popolo2.
Nei preparamenti d’ambo i lati un altro mese volgeasi: poscia con tutto il pondo dell’oste il re mosse a dì venticinque
- ↑ Bart. de Neocastro, cap. 36 e 37.
Nic. Speciale, lib. 1, cap. 5. - ↑
- Diploma del 15 agosto 1282, in Gallo, Annali di Messina, tom. II, pag. 131.
- Diploma del ..... 1282, nei Mss. della Bibl. com. di Palermo, Q. q. H. 4, fog. 117.
- Si ritrae che questo nobil uomo era stato nel 1274 giustiziere in Principato e terra Beneventana, da un diploma di agosto 1274, pubblicato dal sacerdote Buscemi nella vita di Giovanni di Procida, docum. 4, sopra una copia ms. della Bibl. com. di Palermo, cavata dal r. archivio di Napoli; nella quale è l’errore: Alaymo de Lentini militi Justitiario Principatus et Terræ Laboris in vece di Terre Beneventane, come dice l’originale, ch’io ho riscontrato nel registro segnato 1273, A, fog. 267 a t.
- In un altro diploma del r. archivio di Napoli, reg. segnato 1270, B, fog. 9, a t. in data del 29 ottobre 1279, per alcune prestazioni alla chiesa di Messina, si legge al margine: Alaymo de Lentini et sociis secretis Sicilie. Donde si conferma che Alaimo era nobile uomo, adoperato ne’ maggiori ufici dello stato, e ricco da prender in affitto quel della Segrezia. Un altro diploma del penultimo febbraio 1278, r. archivio di Napoli, reg. 1268, A, fog. 141, è indirizzato a Giovanni di Lentini milite, consigliere e famigliare del re: e questo Giovanni si vede portulano e procuratore di Sicilia in molti altri diplomi dello stesso anno 1278, reg. citato, fog. 96, 137, 138, ec.