il dirupo e il fiume; dall’altra corre infino a
città la pianura, la quale in oggi ingombrasi per gran tratto di muri
e d’orti, e un chiuso, negro di cipressi, tutto scavato di tombe, e
sparso d’urne e di lapidi rinserra la chiesa con giusto spazio in
quadro; cimitero pubblico, che si costruì al cader del decimottavo
secolo, e la dira pestilenza del milleottocentotrentasette, esiziale a
Sicilia, in tre settimane orribilmente il colmò. Per questo allor
lieto campo, fiorito di primavera, il martedì a vespro, per uso e
religione, i cittadini alla chiesa traeano: ed eran frequenti le
brigate; andavano, alzavan le mense, sedeano a crocchi, intrecciavano
lor danze: fosse vizio o virtù di nostra natura, respiravan da’ rei
travagli un istante, allorchè i famigliari del giustiziere apparvero,
e un ribrezzo strinse tutti gli animi. Con l’usato piglio veniano gli
stranieri a mantenere, dicean essi, la pace. A ciò mischiavansi nelle
brigate, entravano nelle danze, abbordavan dimesticamente le donne: e
qui una stretta di mano; e qui trapassi altri di licenza; alle più
lontane, parole e disdicevoli gesti. Onde chi pacatamente ammonilli se
n’andasser con Dio senza far villania alle donne, e chi brontolò; ma i
rissosi giovani alzaron la voce sì fieri, che i sergenti dicean tra
loro: «Armati son questi paterini ribaldi, ch’osan rispondere»; e però
rimbeccarono ai nostri più atroci ingiurie; vollero per dispetto
frugarli indosso se portasser arme; altri diede con bastoni o nerbi ad
alcun cittadino. Già d’ambo i lati battean forte i cuori. In questo
una giovane di rara bellezza, di nobil portamento e modesto1, con lo
sposo, coi congiunti avviavasi al tempio. Droetto francese, per onta
- ↑ I contemporanei tacciono il nome di costei, e della famiglia. Mugnos, scrittor del secento e favoloso, la disse figliuola di Ruggier Mastrangelo. Perchè ei non cita autore alcuno de’ tempi, nè d’altronde si raccomanda per alcun lume di critica, nol citerò nè in questo, nè in altro luogo della narrazione.