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94 | la guerra | [1279-81] |
sturbare il vicin reame1. Provossi da un altro canto a serbare l’antica benivolenza con Filippo di Francia, marito della sorella, statogli amicissimo in gioventù, e or molesto coll’occupazione di Montpellier2. Con lo stesso re Carlo o coprì i disegni e mostrò l’odio, come scrive il Montaner, che sarebbe stata anco arte sopraffina, o dissimulò gli uni e l’altro, come Carlo stesso poi rinfacciavagli, venendo a dimostrazioni d’amistà, e trattato di matrimonio tra un figliuol suo con una figlia dell’Angioino3. Con ciò messe in punto gli arsenali di Valenza, Tortosa, Barcellona4; e maneggiò sì accortamente i suoi baroni e borghesi, che richiestili di sussidi per tale impresa, dicea, da tornarne grande utile al reame, con insolita docilità porgean essi il danaro5. Queste disposizioni, e i preparamenti d’armi e di navi che ne seguitarono, attestan gl’istorici più degni di fede.
Taccion del rimanente le pratiche con l’imperator di Costantinopoli e coi baroni siciliani, da altri storici meno autorevoli composte come in azione drammatica. Giovanni di Procida, al dir di costoro, esule volontario per la supposta ingiuria atroce, n’è protagonista; rassomiglian ombre gli altri personaggi, che la istoria figura ben altrimenti: Pier d’Aragona, Michele Paleologo, Niccolò III,
- ↑
- Montaner, cap. 40.
- Bernardo d’Esclot, cap. 76.
- ↑
- D’Esclot, loc. cit.
- Montaner, cap. 38, 39.
- Geste de’ conti di Barcellona, cap. 28, loc. cit.
- ↑ Montaner, cap. 38, 42. L’asserzione contraria si legge in un manifesto di re Carlo I recato da Muratori, Ant. Ital. Dissert. 39, tom. III, pag. 650; e ve n’ha un cenno nel Memoriale dei podestà di Reggio, Muratori, R. I. S., tom. VIII, p. 1155.
- ↑ Montaner, cap. 36.
- ↑
- Ibid., cap. 41.
- Veggansi ancora per questi particolari Bart. de Neocastro, cap.16; Cron. del mon. di S. Bertino; Surita, Ann. d’Aragona, ec.