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LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE* MEDICI. 79

Murate. Caterina pianse dirottamente, ma poi si acquietò, e si mostrò disposta a seguirlo. Gli efficaci conforti di Salvestro, la sua assicurazione che nello spazio d’un mese l’avrebbe riportata al medesimo’ posto, come pure le animatridf parole di messer Antonio de’ Nerli che lo accompagnava, fecero impressione sulla fanciulla. Salita sopra un mulo, e seguitata dalle sue serventi, fu ella tranquillamente condotta in Via San Gallo, ove accolta, e trattata bene, rimase fino alla resa della città, che segui ben presto dopo.**

Le relazioni fra Caterina de’ Medici e il convento delle Murate^ non cessarono coli’ anno 1530, nel quale quel convento era stato abitazione della fanciulla. La Delfina, anzi pur la Regina di Francia serbò una memoria fedele di riconoscenza verso le monache, dalle quali aveva avuto ricetto. Colla Badessa mantenne ella carteggio: le dava nuove dei casi suoi, dello sposo, dei figli; si raccomandava alle sue orazioni, affinchè, come una volta le aveva tutelato la vita del corpo, volesse ora pensare alla vita deU’ anima sua. E mentre essendo ancora Delfina, riserbossi di beneficare il Convento, e di rendei;gli ove potesse qualche servigio, ne mantenne poi la promessa allorché si trovò sul trono. Donò alle monache un bel possesso nella Val d’Elsa, ed entrò in corrispondenza coi Granduchi Francesco e Ferdinando, per assicurare le disposizioni prese a tale riguardo,