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mente il Granduca Ferdinando I fece educare Vittoria Piccolomini, figlia di Alfonso duca di Monteniarciano, sciagurato capo di banditi che dai burroni dell’Appennino venne a finire la triste sua vita sul palco.

In questo convento della Santissima Annunziata la Signoria della Repubblica fece guardare Caterina de’ Medici. Memori dei moltiplici benefizi della famiglia medicea, quelle monache, nonostante le angustie fra le quali esse pure si trovavano, raccolsero con lieto. e benevolo animo. Fu scelta a sua abitazione la cella che Caterina Sforza erasi una volta edificata, e vennero assegnate per servirla due donne. Buona e festosa con tutti, la Duchessina era da tutte benvoluta: ognuno prendeva parte alle gravi incertezze del suo stato. Così rimase ella durante Tassodio, sotto T amorevole guardia delle monache.*’* Ma in quei giorni tempestosi, neppurle mura del convento assicuravano alcuna quiete. Se la scissura era penetrata nelle famiglie, se padre e figlio, fratello e fratello erano avversi uno all’altro, qual di loro parteggiando pei Palleschi, quale pei Piagnoni aderenti al Capponi, e quale finalmente per gli Arrabbiati o^ libertini, è facile intendere che anche nel recinto del chiostro monacale regnava la discordia: tanto più che allora le rela;5Ìoni fra le claustrali e il mondo esteriore erano più libere di quel che non furon dappoi. Anche delle Murate alcune parteggiavano pei