Pagina:La gioventù di Caterina de' Medici, 1858.djvu/52

36 LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI

36 LA GIOVENTtr DI CATERINA DE* MEDICI. dopo il ritorno di Lorenzo dalla Francia, si trovavano le cose. «Lorenzo, insuperbito per l’amicizia del re Francesco," non praticava come prima concittadini

avendolo invaghito Francesco Vettori e Filippo Strozzi, che seco andarono in Francia, di farsi duca di Firenze, come cosa più i»oporzionata alla grandezza della sua famiglia. Nella città ogni cosa a caso si governava. Le membra disordinate, li magistrati senza amore, pronti a’ cenni del Duca e della madre
per tutto si portava arme: l’universale in preda di una caterva di fiorentini giovani scelleratissimi. Andossene il Duca a Roma per tentare a tale effetto Leone: il quale, informato del tutto, lo accolse tanto malvolentieri, quanto per que’ suoi modi temeva che non gli fosse per intervenire come a Piero suo padre. Onde con molte villanie a Firenze Io rimandò: dove tornato stava di malissima voglia, non si compiaceva in cosa veruna, non parlava; ma quasi sempre solitario o con pochi si diportava. Cotanto dispiacere interno, i disordini..., le fatiche delle poste che sempre usava, aggiuntovi il male... che lo consumava, lo messere con due terzane nel letto; e sopraggiuntogli dolor d* intestini e di stomaco, volendo in tutto compiacere a sé stesso, goyernare non si lasciava
ninno, eccetto che inèsser Goro, gli rìccHrdava il suo bene: standogli attorno timidi quelli