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LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI 19

LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE* MEDICI. 49 Faceva un vedere stupendo. Ogni piatto veniva portato a suon di fanfara. Terminato il convito, cominciaron le danze, che durarono fino al tocco dopo la mezzanotte. La quantità dei lumi e delie faci era sì grande, che la notte pareva giorno. Settantadue giovani dame intrecciavano quadriglie di dodici per ciascuna, vestite in diverse maniere, le une italiane, le altre tedesche, ballando al suono de’ tamburini, e d’altri musici stromenti. Alle due la festa finì. ’ La mattina seguente incominciarono i tornei: non se n’erano mai visti in Francia più belli. Otto giorni essi durarono: dentro e fuori dello steccato, a cavallo e a piedi. Il duca d’Urbino prese parte a tutti, e fece bella mostra di sé innanzi alla giovane sposa. Più che altro però fu a vedere un grande spettacolo guerresco. Eravi eretto in un campo aperto un foplìlizio di legno, cinto di fossa, munito di cannoni di grosso calibro fatti pure di legno e cerchiati di ferro, che per forza di polvere tiravano grosse palle piene d’aria, le quali atterravano uomini e cavalli senza far loro gran danno. Artiglieria di simil fatta era piantata innanzi al forte, come per aprire una breccia. Il duca d’Alengon con cento uomini d’arme a cavallo, colle lance in resta, erano nel forte, innanzi al quale stavasi il contestabile duca di Bourbon con cento cavalieii, e il conte di Yendòme con altrettanti fanti. Il sire di Fleurange, Roberto de la Mark, andò