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LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI |
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18 LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE* MEDICI. d’Orléans, quindi delfino e re di Francia. Il fiorentino Andrea del -Sarto, chiamato nella primavera di quell’anno a Parigi da Francesco I, lo dipinse in fasce pel giubilante padre. ’ Le feste furono magnifiche. Dieci giorni durarono i conviti, le danze, i tornei con battaglie finte, e assedi di fortezze, nei quali prese parte il duca d’Urbino: ma non vi fu un Poliziano né un Pulci che cantassero il suo coraggio e la sua destrezza, come una volta era accaduto dei celebri tornei di Lorenzo e di Giuliano sulla piazza di Santa Croce. Un quadro di Rafiaello Sanzio rappresenta Lorenzo d’Urbino, come egli era in quei giorni: lineamenti non belli né attraenti, ma non senza forza ed espressione: manca però la nobiltà, cosa rara a trovare nei Medici, nei quali predomina la sensualità o l’astuzia. Venne quindi lo sposalizio, che fu celebrato tre giorni dopo il battesimo del Delfino. • Il Re vi spiegò un’insolita pompa. Il cortile del castello era coperto d’un padiglione, e le xnura che lo chiudevano erano tappezzate di magnifiche stoffe, talché aveva 1* aspetto di una ampissima e bellissima sala.> Ivi ebbe luogo il convito nuziale. Alla tavola del Re sedevano gli sposi: Maddalena giovane e bella; tutti i principi, francesi e stranieri, ognuno secondo il suo grado; e gli ambasciatori esteri. All’estremità opposta sedevano la regina Claudia e Madama Luisa madre del Re.