Pagina:La gioventù di Caterina de' Medici, 1858.djvu/27


LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI 11

LA GIOYEirrÙ DI CATEAIIf A DE* MEDICI. 4 4 godere, in lai singolarmente modificata dalF indole sua splendidamente leggiera, alla politica sofistica e materiale del mo tempo e della sua scuola, aniva un senso politico finissimo. Solamente la Framcia poteva offerirgli un contrappeso, e la Francia, per le vittorie e Y acume politico di due re liberata dal nemico straniero come dall’interno, dagli Inglesi cioè e dal feudalismo prepotente, trovavasi allora nel bel mezzo di quella politica volta all’estero, che si può biasimare, ma che pure facilmente si spiega in una nazione gianta alla piena consapevolezza delle proprie forze. Sapevano benissimo e il Papa e il Re quanto potessero contare in una amicizia e in una alleanza-, ma a questo non si pensò. Pel re Francesco che pretendeva alla corona imperiale, era troppo chiaro fino a qual punto, a colorire i suoi disegni, vuoi in Germania, vuoi in Italia, ov’egli pretendeva ibducato di Milano, fosse utile il Papa (già spaventato mortalmente dalla vittoria di Marignano), per ch’ei non offrisse lietamente la mano a quell’esibizione di Leon X. Il Papa dal canto suo desiderava di far dimenticare il passato. Ciò che allora fa concertato (a cui particolarmente aveva contribuito presso il re Francesco il cardinal vescovo di San Malo, e il signore di Lescuns, Tommaso di Foix quindi maresciallo di Francia) qualche tempo dopo venne condotto a termine da uno dei più intelligenti ed avveduti politici di quella