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8 LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI

ai disegni della madre. Se egli dipoi rimase in possesso dell’eredità del feltrense, ciò accadde soltanto dopo duro cimento, e grave ferita all’assedio di Mondolfo, dopo una spesa troppo sproporzionata all’acquisto: il quale quanto era malsicuro, altrettanto irritò contro i Medici i principi e signori d’Italia. Il nuovo duca tornò a Firenze, e viveva principescamente, quando Niccolò Machiavelli gli dedicò il suo Principe: libro divenuto poi sì famoso. Nella troppo umile sua prefazione, l’antico segretario fiorentino parlò di Magnificenza, di Altezza; e rassomigliò sè medesimo a chi da un basso piano si ponga a considerare la natura dei monti e dei luoghi alti.

Un insigne matrimonio doveva coronare l’opera, assicurando la discendenza poichè Lorenzo era l’unico erede dell’antico stipite dei Medici. Giuliano il vecchio, che nella congiura de’ Pazzi perse la vita sotto il pugnale omicida, aveva lasciato soltanto un figlio, la nascita del quale è rimasta sempre nel mistero. Fu questi Giulio, prima cavaliere di Rodi, quindi cardinale arcivescovo della sua città natale, reputato onnipossente sotto il suo cugino Leone; il quale volentieri gli cedeva la parte più rilevante degli affari di stato, riserbandosene pur sempre la direzione suprema. Giuliano giuniore non aveva figli legittimi, lasciando solamente il figlio naturale Ippolito, frutto di una relazione tenuta fin dal tempo