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LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE'MEDICI 5


signoreggiare dispoticamente che moveva l’animo di Cosimo il vecchio, di suo figlio Piero e del celebre suo nipote Lorenzo il Magnifico, ei seppero bene, specialmente il primo e l'ultimo, serbare all’esterno la moderazione. Mentre essi continuamente, pertinacemente andavano fin dagli ultimi anni del secolo decimoterzo scalzando le basi dell’ordinamento in vigore, e rendevano perciò a poco a poco impossibile la repubblica, favoreggiavano pure in apparenza gl’interessi dei popolani, corrompevano la plebe, e indebolivano al tempo stesso la nobiltà, la quale in parte era attirata a collegarsi con loro, in parte dissipava le sue forze in opposizione faziosa.

Quell’epoca della famiglia dei Medici nella quale ella innalzossi con una politica all’interno furba e perfida, più ancora che non fosse avveduta; epoca insigne però nelle relazioni generali italiane per avere inteso all’equilibrio delle potenze, e abbellita poi dal fiorire delle arti e dalla rigenerazione della classica letteratura, terminò con Lorenzo il Magnifico. Non molto dopo, nell’anno 1494, la venuta del re francese Carlo VIII a Napoli rovesciò la politica nazionale italiana a fatica finallora sorretta, e diè principio alla straniera dominazione: guaio che incominciò colla seconda cacciata dei Medici da Firenze. Se Piero figlio maggiore del Magnifico stato fosse in autorità ed avvedutezza simile al padre, forse avrebbe potuto distor-