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4 | LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE’ MEDICI |
alla borghesia il maneggio de’ pubblici affari, da cui erano esclusi i componenti l’antica nobiltà fortemente colpiti da penali e politiche leggi. Ma soltanto negli ultimi trent’anni di quel secolo ebbero i Medici qualche importanza politica, poichè in un tentativo di rivolta del popolo minuto contro le principali famiglie cittadinesche, le quali formavano una nuova nobiltà, si misero insieme cogli altri malcontenti delle classi superiori dalla parte dei sollevati. Il tentativo andò a vuoto; e, come accade sempre in simili casi, crebbe la potenza della fazione avversa, alla cui testa era la famiglia degli Albizzi. I Medici però con molta avvedutezza seppero mantenere il posto che avevano preso; e dopo un breve esilio di Cosimo, l’astuto figlio di Giovanni di Bicci, nell’anno 1434, spalleggiati dal favore della moltitudine, divennero onnipossenti. Costoro sempre affidaronsi al popolo onde fare opposizione alla nobiltà: oggi pure vive un popolare dettato, il quale rammenta questo favore; e mescolando col profano il sacro, attribuisce al giorno e al nome dei Santi Cosimo e Damiano patroni di quella famiglia, la facoltà di preservare da ogni malanno:
Per san Cosimo e Damiano
Ogni male fia lontano.
qualunque fosse poi l’ambizione, e l’avidità di