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488 LA GIOVEI^TÒ DI CATERINA DE* MEDICI.

ibidem, 4 422, e in una lettera a messer Carlo Gnasconi, ibidem 4428. Questo ultimo lo aveva richiesto d*un ritratto di Caterina, a Egli è vero (rispose il Vasari) chMo n*ho fra le mani uno, dalle ginocchia in su quan- tMl vivo, il quale, finito che n*ebbi un grande di Sua Eccellenza (duca Alessandro) m'impose facessi questo della signora Duchessa, che, finito, debbo andare subito in Francia al Duca d'Orleans, suo sposo novello; e perchè sono forzato farne una copia che xinvanga a messer Ottaviano de' Medici, che l'ha in custodia da quello, avendo la S. V. pazienza, potrò ritrarne uno e servirla. » La lettera al Guasconi è senza data: deve però esseredella primavera del 4533. Michelangelo era già andato a Roma («e ebbi comodo d'entrare^ scrive Vasari, nella sagrestia nuova di san Lorenzo, dove sono l'opere di Michelagnolo,^ essendo egli in quei giorni andato a Roma ») quando Vasari, di 20 anni tornò il 40, decembre 4532 a Firenze. — Il terzo ritratto, inciso presso Eugenio Àlberi, Caterina de* Medici, 4838, viene attribuito ad Angelo Allori chiamato il Bronzino. Del Bronzino è un piccolo ritratto della Regina fatto più tardi, che già trovavasi con altri della famiglia in Pa- lazzo Vecchio, ed è ora nella Galleria degli Ufizi. Ne- gli affreschi di Taddeo Zuccheri della storia della casa Farnese in Caprarola vedesi Caterina nel quadro che rappresenta le nozze di Orazio Farnese con Diana figlia naturale di Enrico secondo.

^■^ Branlòme, loc cit., II, 446, 4 47.

  • ^ Cronica di Francesco Seltimanni, MS. nell'Ar-

chivio mediceo, tomo I, anno 4533. — M; Rastrelli, Sto- ria d* Alessandro de' Ifedioi, Fir. 47B4, 1, 30, 34 .

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