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150 | la gioventù di caterina de’ medici. |
Rispondevano alla quartina da Giovanni Strozzi messa in bocca alla statua della Notte:
La Notte, che tu vedi in sì dolci atti
Dormire, fa da un Angelo scolpita
In questo sasso; e, perchè dorme, ha vita:
Destala se no ’l credi, e parleratti.
2In una istruzione del 3 giugno 4516 al Nunzio M. Pietro Ardinghelli che andava in Svizzera (trovasi nell’archivio Torrigiani in Firenze) dopo avergli raccomandato particolarmente di visitare nel suo passaggio da Firenze Madonnn Alfonsina Orsiii, parteciparle lo scopo del viaggio ricevere le sue commissioni, e nella saa missione tener d’occhio gl’interessi di Firenze, gli vien detto: «‡Farete lor (cioè ai Cantoni) fede quanta affectione ed osservanzia porti ale loro sigrie lo stato di Firenze ed il S. M°° Lorenzo, racchomandandolo caldamente, et in questi pagamenti delle pensioni pubbliche e private farete più amici, più grado, et più riputatione al S. Mag°° Lorenzo che vi sarà possibile, perchè in effetto la persona sua et quella città dulcissima patria di N, S. sono el core et la luce degli occhi di Sua Stà„ — Il titolo che nella cancelleria papale davasi a Lorenzo innanzi il suo innalzamento alla dignità ducale, e al suo zio, era «Dilectis filiis nobililwviris Laurenzio iuniori et Juliano de Medicis domicellis florentinis.»
3Il carteggio fra il cardinal vicecancelliere Giulio de’ Medici e Lorenzo duca d’Urbino da una parte, e Monsignor Giovanni Stafileo vescovo di Sebenico, nunzio papale in Parigi, e Francesco Vettori ambasciator fiorentino presso Francesco I dall’altra, trovasi