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eravi rimasto in un'occasione dolorosa, cioè nel tempo in cui Clemente secretamente dal Castel Sant'Angiolo si ritirò in Orvieto. Allorquando nel- r inverno dell'anno antecedente il Papa era an- dato ad abboccarsi con Carlo V a Bologna, aveva scansato Firenze. Fosse ripugnanza o timore , ei non volle rivedere la patria, e scelse la via per l'Umbria, dove le strade erano impraticabili: di modo che egli fu obbligato a fare delle miglia a pie- di, mentre i cavalli si ruppero le gambe, i muli pe- rirono, e le persone del suo séguito doverono dormir sulla paglia. *®* Nemmen questa volta Clemente VII passò da Firenze. Per la valle Tiberina egli an- dò a Montepulciano di Valdichiana, e traver- sando la Valdelsa, giunge a Pisa.* Secondo quel che riporta Benedetto Varchi,*®^ ei disse che non voleva colla sua venuta dar occasione d' aggra- vio alla <;ittà : ma veramente ne rimase lontano a motivo dell' odio e del rancore profondo che la cacciata de' suoi, e la guerra del 4530 avevano in lui generato. Il Papa imbarcò a Livorno: la galera che lo ricevè era tutta coperta di broc- cato d'oro. Dieci cardinali, buon numero di ve- scovi e di prelati, ed altri della corte e curia lo accompagnavano. La prima galera, la capitana, portava il Santissimo Sacramento, secondo.!' uso de' Pontefici quando viaggiano per mare."' Molti bastimenti trovavansi sulla rada quando Cle- meote VII salpò : eravi la squadra del Doria ,