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430 LA GIOTElfTÒ DI CATEEIIfA I»' MEDICI.

ste] Cambrese, ripunziò a quelle speranze sull'Ila lia, le quali per sessantacinqu^aDDÌ avevano tenuto in movimento le armi francesi. Le parole di Filippo però furono riportate all' imperatore, e Carlo V se ne -ricordò pur troppo ne' giorni dell' infelicità del più ricco e splendido trai Fiorentini. *••..

XVIII.

Dopo sette mesi tutto era pronto pel viaggio di nozze. Si era aspettato così a lungo per la- sciar passare il gran caldo che temevasi nocivo alia salute del Papa. L' Imperatore intanto aveva tentato ogni mezzo per impedir quel viaggio: nel giugno mandò perfino a tale uopo un gentiluomo a Roma. Fu rimostrato a Clemente VII che non conveniva alla dignità sua l'abboccarsi- cpl re francese: ma il Papa non volle udir ragioni in contrario. 11 conte di Tonnerre fu mandato da Garcassona in Italia coi donativi nuziali : Lorenzo Cybò, nipote da parte di padre e di madre a due papi, Innocenzo Vili è Leone X, e marito del- l' erede di Massa e Carrara, portò al duca di Or- léans i regali romani. Nell'agosto del 4533 , il Papa diede a Filippo Strozzi l'incombenza di prendere la sua nipote in Firenze, e accompa- gnarla. Il primo di settembre Caterina lasciò per sempre la patria. Dopo aver dato uno splendido banchetto alle più nobili signore Gorentine, la-