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LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE MEDICI. 427

lozione nel Palazzo detto Reale della Capitale fran- cese, vedovasi un ritratto di Maria Stuarda giovane, come sposa di Francesco II, con capigliatura ric- camente intrecciata, e con alta collana di mer- letti , e intomo al collo e al petto le perle di Ca- terina.

La più pregevole opera d'arte che nella nuova casa in occasione dello sposalizio passasse, fu una cassettina di cristallo di ròcca con cerniere d' oro, lavoro dell' artefice più rinomato per iiitagliare in pietra ne' tempi moderni, Valerio Vicentino. Il giu- dizio di Giorgio Vasari che Valerio, « se la natura l'avesse fatto così buon maestro di disegno, come ella lo fece eccellentissimo nell' intaglio e diligente e pazientìssitno nel condurre le opere sue, da che fu tanto espedìto, arebbe passato di gran lunga gli antichi come li paragonò ; » queste espressioni, dico, si scorgono manifestamente vere osservando quella* cassettina, per la quale il Papa remunerò r artefice con duemila scudi d' oro. A giudicarne dalla composizione sembra che fosse originaria- mente destijiata ad uno scopo sacro: per la conservazione credesi dell'ostia consacrata. In venti quadretti è rappresentata la vita del Salva- tore, dall'adorazione de' Pastori fino all'Ascen- sione; nei lati si vedono, parimente intagliate nel cristallo di rocca, le figure de' quattro evangelisti; il coperchio è adornato dall'arme Medicea colle parole Clemens VII ponti fex maximum. Non vi è