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486 LÀ GIOVEflTÒ DI CATERINA DE* MEDICI.

di benedire, e sotto di lui tre angeli riuniti in un gruppo, mentre air intorno vplavano figure angeli- che, metà in intero, metà in mezzo rilievo. *^ Quando Clemente morì rimanevano ancora da ren- dere cinquantamila ducati; e Filippo Strozzi, dal nuovo Papa Paolo lA Farnese obbli^tò a rendere le gioie appartenenti al tesoro della Chiesa^ stentò molto ad accordarsi pel versamento del resto colla camera papale, e alla fine sofierse perdite gravi/*** Oltre la ragguardevole dote in danaro, ebbe Caterina Un corredo magnifico, a Per quel che ri- guarda il corredo, così dice la scritta matrimo- niale, il Santo Padre donerà alla sua- nipote, se- condo la. propria discrezione, vesti, adornamenti e pietre preziose: e pel caso di restituzione, di tutto sarà fatto un inventario ed una stima. » I Fiorentini contemporanei decantano la bellezza de' ricami d'oro, degli ornamenti, degli abiti, i cortinaggi di velluto in seta trapunto d'oro, e gli splendidi finimenti de' cavalli. Si aggiungeva inoltre una quantità di mobili de' più preziosi ed eleganti che allora in Italia si fabbricassero ( e anche oggidì le roggie d' Europa ne seitono saggi), e preziose gioie, fi^ le quali , dice Brantdme, le più belle e grosse perle che mai in tal quantità si fossero viste , delle quali più tardi poi la regina fece un regalo alla sua nuora la regina di Scozia, ed io gliele ho vedute portare. » Nella quadreria di Casa d'Orleans, quaP ella era innanzi l'ultima rivo>