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Lk GlOYENTè D» CATERINA DE'iIBOICI. 444

di consolare Francesco Sforza del progetto an- dato a vuoto, avviando pratiche pel suo matrimo- nio con Cristina di Danimarca, nipote, di Cesare.'*

XVI.

Leggendo la storia di questi lunghi maneggi, vien maraviglia . che i <lue maggiori potentati del monda annettessero lanta importanza alla mano di Caterina de' Medieiv

Ma non si trattava già di Caterina, o della eredità sua molto incerta: si trattava del Papa. Nella presente narrazione apesso abbiamo te- nuto parola di Clemente VII^ della sua indole, dei suoi progetti , e del suo modo di operare^ onde il lettore potesse formarsene un adeguato con- cetto. Giulio dei Medici era un politico della scuola che si chiama machiavellica, perchè il segretario fiorentino h^ più acutamente svolto Je dottrine di essa; ma potrebbe chiamarsi con eguale pro- prietà la politica del re Ferdinando il Gatiolicp o di Luigi duodecimo , i quali seguirono in pratica quelle massime. Giulio ondeggia sempre fra le due parti: sempre si val3e d' una per combattere r altra. Appena fatto papa, sostenne secretamente. un alleato contro l' altro alleato, e dichiarò quindi apertamente che, come Pastore universale, non doveva prediligere V uno p V altro, e li esortava aUa pace. Si pensi dunque a che dovesse cou-