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LÀ GlOyENTÙ DI CATERIBTA de' MEDICI; 409

tutto il tempo eh' ei sedè in trono, vennero trat- tati in Bologna. Clemente VI! abbisognava del- l' Imperatore per assicurare il proprio stsltó in Firenze, ove non molto innanzi Alessandro de' Medici era stato* innalzato a capo di quel governo, nelle sue forme tuttora repubblicano, ^ ma in so- stanza dispotico. Tuttavia egli seppe sottrarsi alle offerte di Carlo in quanto riguardavano France- sco Sforza, il quale parimente era venuto per la via di Ferrara insieme col duca di Albany, in. Bo- logna, onde promuovere là personalmente i propri interessi.

Il Papa barcamenava abilmente assai. Con Giovanni Stuardo vennero il cardinale di Gra- mont, e Francesco di Tour non, cardinale arcive- scovo di Bourges, inviati francesi. Insieme essi fecera là proposta di matrimonio. £ qui racconta Francesco Guicciardini*, il quale mólto addentro conosceva le cose ttitte di Clemente VII. e Intro- dotto di nuovo il ragionamento del parentado col secondogenito di quel Re, il Pontefice replicava a quello del duca di Milano propostogli da Cesare, che avendogli il Re- molto prima proposta il ma- trimonio col suo figliuòlo, ed egli udita la pratica con consenso di Cesare (che allora dimostrò di esserne contento), gli pativa fare troppa ingiuria al re di Francia, se, pendenti questi ragiona^ mentii maritasse la nipote ad uno inimico suo: credere che questa pratica fosse int^wi^^3ò. ^s^