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90 LA GIOVENTÙ DI CATERINA DE* MEDICI.

scudo e la lancia della bella Scozia," era salitx) an- cor fanciullo sul trono. Il disegno di fargli sposare Caterina veniva dal suo prossimo parente il duca d' Albania. Nipote del re Giacomo III, aveva Gio- vanni Stuardo, di cui nel corso di questa storia abbiamo già fatto menzione, ricevuta l'educa- zione sua in Francia, dove suo padre erasi refu- giato in conseguenza delle continue lotte di parte fra i grandi Scozzesi. Reggente di Scozia dopo la battaglia di Flodden e la morte del suo reale ni- pote, non aveva egli colto alloro nessuno nella irrequieta sua patria, ed erasene tornato per sem- pre in Francia, rimanendo ivi al servizio milita- re. '* Egli fu quello che il re Francesco, essendo a oste innanzi Pavia, mandò a Roma e Napoli con una divisione delF esercito : spedizione ingloriosa la quale, siccome avevano ben preveduto i nemi- ci, indeboli, col dividerla, la possanza francese; mancò il suo scopo che era di impedire la riu- nione delle truppe imperiali contro il re; ed ebbe fine nella Campagna romana, quando colà per- venne r annunzio della sconfitta e della prigionia di colui, che in quella infausta giornata perde tutto fuorché Tenore. Tornato per mare da Civi- tavecchia in Francia, comparve poscia il Duca d'Albania in Roma con incombenze di tutt' altra natura.

Giovanni Stuardo era, come abbiamo già detto, zio di Caterina per via della sua moglie Anna de