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LÀ GIOVENTÙ DI CATERIHÀ DB' MEDICI. 85

subito; il soldo dell' esercito mensualmente anti- cipato, e contribuzione militare di centocinquan- tamila scudi dopo la presa. Leggendo di tali patti, ben si capisce perchè gli Spagnuoli al vedere dal- r altura dell' Apparita per la via Aretina la bella Firenze, gridarono tutti allegri: Prepara i tuoi iMTOCcati; Sonora Florencia, che noi veniamo a misurarli colle nostre picche.

Se Clemente settimo promettesse sul serio la prima di quelle ricompense, se egli, che voleva vedere in Firenze i Medici , avrebbe concesso la ricca eredità ad uno straniero , è cosa più che dubbiosa; tanto più che egli, nell'atto del matri- monio francese di Caterina, le impose la rinunzia a ogni pretesa all' eredità di famiglia. I Fiorentini però erano ben capacitati come il Papa, il quale ad ogni proposta di accomodamento metteva in- nanzi la liberazione della nipote, avrebbe volen- tieri usato di lei come di un mezzo per ottenere i suoi finì. £ perciò guardavano con tanta cau- tela la prigioniera.

La sorte destinava Caterina ad un perso- naggio più alto di quel principe francese fattosi condottiero imperiale. InGavinana, paesetto mezzo nascosto fra i magnifici castagni della montagna pistoiese, si venne a battaglia il 3 agosto 1530 fra la gente che Francesco Ferruccio, ultimo capi- tano de' Fiorentini, aveva raccolta nel Pisano per condurla in soccorso della capitale , e gl'Imije-