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LIX
I Genitori miei colpa non hanno,
E so che un patrimonio nel salario
Delle scuole hanno speso, e più d’un’anno
Mi mantenner di Prato al Seminario,
Ma tutto fecer senza conclusione,
E gittarono via ranno, e sapone.
LX
Dunque inutile è adesso il farmi guerra
Son bue? pazienza tutto danno mio;
Tanti somari sono sù in questa terra,
Fra tanti dunque posso starvi anch’io,
E perchè non ho il titol di Dottore
Sarò forse fra gl’asini il peggiore?
LXI
Ma non mi rammentavo che il talento,
E l’uomo grande stimasi al vestito,
A chi ha in tasca dell’oro, e dell’argento
Gli si dà del Dottor dell’Erudito,
Ed in oggi volar vedon in sù
Gli asini d’oro; ma non parlo più.
LXII
Avendo quasi tutto visitato
Ditemi un poco se lo permettete,
Fra tante belle cose che ho trovato,
Non quelle che mostrar voi non volete
Ancor non ho veduto in niuna stanza
La rara deità della Costanza.