Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
)(11)( |
XXXI
Era un braccio, e due sesti di statura,
Sorpassava in età gli anni quaranta,
E muta, cieca, e sorda di natura
(Virtù cui donna ben dirado vanta.)
Ed era zoppa mi rammento, e nana,
Baffuta, ed un’idea del tutto strana.
XXXII
Or qualche bell’umore riderà,
E in accenti satirici indiscreti,
Senza far reflessione mi dirà,
È roba veramente da Poeti
Ed io, (sarebbe meglio) gli rispondo,
Che di tai donne fosse pieno il mondo.
XXXIII
Se alcuno mi domanda ora il perchè,
Su tal punto quietissimo starò
Cosa saggia non sembrami, e non è
Che anderei troppo in là; dunque dirò
Che se le donne fossero così,
Meglio saria, perchè? ma perchè sì.
XXXIV
Se alla conversazione siete assiso,
Ecco, vi sorte fuor da qualche parte
Amor, col serrar d’occhio, o col sorriso
O sotto un tavolin giocando a carte,
Signor sì dico sotto il tavolino
Col mezzo d’una mano, o di un piedino.