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La legge di Laplace 98

per le soluzioni diluite, quando si consideri in queste la pressione osmotica, ossia quella esercitata dalle molecole della sostanza disciolta. E questa verifica delle leggi non dipende dalle dimensioni delle molecole, perchè valgono tanto per sostanze le cui molecole contengono anche un centinaio di atomi, come per quelle monoatomiche o biatomiche E allora dovranno anche valere per sostanze sospese in raggruppamenti di molecole, ossia nelle emulsioni, nelle quali i granuli divengono visibili. L’induzione a priori certo non è permessa, ma il pregiudizio può essere sufficiente per giustificare la ricerca sperimentale. E quando la risposta delle esperienze fosse positiva, è evidente che dai fenomeni che si verificano nei granuli visibili si può risalire alla conoscenza di grandezze o di fatti che per le molecole invisibili conoscevamo solo teoricamente, e che verrebbero così ad avere un fondamento sperimentale.

E questo è ciò che ha fatto il Perrin e con risultati che hanno un valore veramente dimostrativo.

La prima legge che egli ha sottoposto alla verifica sperimentale è stata quella di Laplace sulla distribuzione verticale delle molecole sottoposte contemporaneamente alla forza di gravità e alle forze dovute agli urti scambievoli. Consideriamo una colonna verticale nell’atmosfera, nella supposizione che la temperatura e le altre condizioni atmosferiche restino costanti in tutta l’altezza.

La densità dell’aria va diminuendo con l’altezza, e con la densità diminuisce la pressione. Prendiamo una colonna di sezione unitaria e chiamiamo la variazione di pressione in uno stato di altezza le cui sezioni estreme siano alla pressione e .È chiaro che l variazione deve essere eguale al peso della massa di gas compresa in quello strato, ossia a se è quella massa. Il valore di si può determinare osservando che la densità del gas alla pres-