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86 | IV. I fondamenti sperimentali della teoria cinetica |
dimensioni delle particelle, raggiungeva un massimo e poi decresceva lentamente. Invece il rapporto fra l’assorbimento e il numero di particelle presenti nell’unità di volume, ossia l’assorbimento di una particella, o ciò che può chiamarsi l’assorbimento specifico, diminuiva col diminuire delle dimensioni delle particelle, dapprima lentamente, poi più rapidamente ma sempre nello stesso senso e con continuità. Siamo qui in presenza di una proprietà caratteristica delle soluzioni e troviamo che la sua grandezza varia con continuità delle soluzioni colloidali con granuli visibili fino alle soluzioni cristalloidali.
Viceversa: le proprietà che abbiamo riconosciuto nelle soluzioni, ossia la loro analogia con i gas si estendono dalle soluzioni vere alle soluzioni colloidali. Ne abbiamo belli esempio nelle esperienze del Perrin delle quali parleremo in seguito.
Le leggi della diffusione, e i fenomeni dovuti alla pressione osmotica si verificano anche nelle soluzioni colloidali. Naturalmente qui i fenomeni sono meno sensibili perchè la mobilità dei granuli diminuisce fortemente col crescere delle loro dimensioni.
Anche i fenomeni della ionizzazione elettrolitica si riscontrano nelle soluzioni colloidali. E quando i granuli sono visibili si può seguire il moto degli anioni e dei cationi. Lo hanno dimostrato le belle esperienze di Cotton e Mouton. Se la soluzione è immersa in un campo elettrostatico alternato i granuli si mettono in oscillazione, e all’ultramicroscopio si vede la loro traiettoria che ai punti estremi è più luminosa e si compie con periodo eguale a quello del campo.
6. — Le esperienze del Perrin — Le ricerche del Perrin sono state guidate da questo concetto. È noto, specialmente per gli studi di van t'Hoff, che le leggi dei gas, quella di Avogadro, di Boyle e di Gay Lussac valgono anche