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254 | Conclusione |
composto chimico, pur conservando la loro individualità costituiscono un sistema con proprietà caratteristiche che si distinguono da quelle degli elementi che ne fanno parte. Difatti molte energie si sono trasformate, molte forze si sono neutralizzate, altre ne sono sorte dalla nuova combinazione, molti moti non sono più possibili ma se ne manifestano dei nuovi. La combinazione ha perciò richiesto una trasformazione di energia, e il processo inverso darà la trasformazione inversa. È dunque una cosa molto diversa dal miscuglio, è un nuovo sistema con una stabilità proporzionata; ogni sistema è una unità nuova, non è la somma di più unità; resta quindi giustificato il concetto filosofico della nuova forma sostanziale sopravvenuta nella materia fondamentale.
Quando il fisico assegna gli atomi come costitutivi dei corpi, e gli elettroni come costitutivi degli atomi non intende avere assegnato i principi dei corpi nel senso in cui li ricerca il filosofo.
Per il filosofo i principi dei corpi non possono essere corpi; mentre gli elementi di cui parla il fisico sono corpi, l'atomo è corpo, gli elettroni sono corpi — o almeno elementi materiali, se vogliamo riservare il nome di corpo soltanto alla materia già costituita in sostanza chimicamente determinata — ; l’etere è ancora materia nel vero senso di sostanza completa e composta, perchè anche l’etere è inerte, e esteso, e attivo. Tutto il sistema filosofico sulla natura della materia e dei corpi resta dunque saldo, e il problema fisico resta ben distinto dal problema filosofico.
Ma tanto il fisico quanto il filosofo sono egualmente interessati in queste ricerche sulla natura dei corpi. Questa materia che ci circonda e che ci appare così inerte quali mirabili edifici e quali stupendi meccanismi nasconde nel segreto delle sue parti più piccole! È la sapienza del Creatore che ci si rivela nelle meraviglie che ha diffuso tanto negli astri che si librano nei cieli immensi, come nei corpuscoli che si agitano negli spazi infinitesimi.