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226 | IX. I raggi X e la costituzione dei corpi |
potassio, per il quale era stata preventivamente misurata la costante d che risultava eguale a cm. La camera esploratrice conteneva una lastra fotografica sulla quale si ricevevano le impressioni dei fasci riflessi.
Trattandosi di raggi che facilmente vengono assorbiti dall’aria tutto il processo doveva farsi nel vuoto.
La durata dell’esposizione variava secondo la sostanza, per evitare il riscaldamento e la volatilizzazione. Per alcune sostanze era soltanto di qualche minuto, per altre una mezz’ora e anche più.
Ogni linea caratteristica veniva misurata nei suoi due primi ordini, e gli angoli corrispondenti erano determinati con molta accuratezza fino al decimo ed anche al mezzo decimo grado.
Il fascetto di raggi adoperato era molto bene diaframmato per evitare tutte le radiazioni estranee ed avere una sottile stria di raggi incidenti.
Il Moseley ha potuto esaminare più di quaranta elementi dall’alluminio all’oro, che hanno i pesi atomici estremi fra i corpi studiati.
I risultati ottenuti si possono riassumere così:
a) Ogni elemento emette ordinariamente due righe, distinte con le lettere e . Per alcuni elementi ne esiste anche una terza , e qualche volta si hanno anche altre righe meno importanti. La più intensa è la riga ed è quella che corrisponde ad una lunghezza d’onda maggiore.
b) Gli elementi a peso atomico piccolo dànno righe appartenenti alla serie K di Barkla, quelli più pesanti righe della serie L.
c) Se si distribuiscono gli elementi secondo le lunghezze d’onda decrescenti e secondo la frequenza crescente si trova che questa distribuzione coincide con quella dei pesi atomici