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222 | IX. I raggi X e la costituzione dei corpi |
che passa fra la lunghezza d’onda di un fascetto di raggi X determinato, la distanza d fra i piani riflettenti, e l’angolo di riflessione — angolo che fa il raggio con il piano — permette due campi di studio ben distinti e vastissimi. Adoperando raggi di lunghezza d’onda conosciuta si può studiare la distribuzione e la natura dei piani riflettenti in un cristallo qualunque, e così ricercare la natura delle sostanze cristallizzate; d’altra parte, si può determinare la lunghezza d’onda dei raggi emessi da diverse sostanze, specialmente dagli elementi, e così contribuire alla conoscenza della natura dei corpi con lo studio degli spettri di emissione ad alta frequenza.
Il primo compito è stato assunto specialmente dai signori Bragg padre e figlio, l’altro specialmente dal Moseley.
I lavori dei Bragg, pubblicati quasi completamente negli atti della Società Reale di Londra, versarono dapprima sullo studio del fenomeno del Laue. Questo suggerì le ricerche sui fenomeni della riflessione di cristalli. L’importanza dei primi risultati era diminuita dal fatto che i valori di e di che risultavano non erano conosciuti che in valore relativo. Furono appunto gli studi sui sali alogenuri che permisero di determinare in valore assoluto e per mezzo di conoscere la lunghezza d’onda . Nelle ricerche successive i Bragg hanno adoperato i raggi X di lunghezza d’onda nota e precisamente della linea più intensa del palladio la cui lunghezza d’onda è di cm. e di quella del rodio con lunghezza d’onda cm.
Misurando allo spettrometro gli angoli caratteristici di riflessione per lo spettro di 1° ordine la distanza dei piani riflettenti risulta determinata in misura assoluta. Ripetendo questa misura per le varie faccie di sfaldatura di un cristallo si viene a conoscere completamente la distribuzione di tali