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II. — Fatti ed ipotesi.


1. — Il significato delle ipotesi. — Tutto ciò che possiamo dire sugli elementi dei corpi può essere o conosciuto direttamente per fatti sperimentali, o conseguenze dedotte dai fatti ma non l’introduzione di alcune ipotesi.

L’ipotesi è uno strumento necessario del ricercatore. Quando egli studia un fenomeno, il suo scopo immediato è di determinare le leggi con cui esso si verifica. Ma questo non basta allo scienziato. Egli aspira a conoscere le cause dei fatti che studia, la conoscenza delle cause è l’oggetto della scienza propriamente detta. E in generale le cause non ci si rilevano in se stesse, ma soltanto nei loro effetti. La conoscenza di uno o più fatti non può ordinariamente bastare ad individuare la causa, o le cause, che li hanno prodotti; se ne possono sempre immaginare diverse. È una tendenza naturale per lo scienziato il fissare la sua attenzione ad un sistema determinato di cause, e formare nella sua mente un modello ideale che basti a spiegare quegli effetti che egli conosce. E questo modello ideale che basti a spiegare quegli effetti che conosce. E questo modello ideale è ciò che si chiama ipotesi. Essa permette allo studioso di seguire una via determinata nei suoi studi ulteriori, ed è necessario seguire una via per non vagare inutilmente nel campo immenso di ricerche possibili. I fatti che si andranno successivamente studiando diranno se l’ipotesi era buona o no, se essa debba conservarsi, o rigettarsi, o modificarsi.

L’ipotesi ha dunque il carattere di una posizione provvisoria, la sua stabilità sarà tanto maggiore quanto più valida sarà la conferma che essa riceve dai fatti. La spiegazione