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La diffrazione nei cristalli 211

Queste formole mettono in relazione gli angoli con la lunghezza d’onda della vibrazione adoperata e con la distanza fra i piani riflettenti. Gli angoli si possono misurare, resta quindi una relazione tra e d. Se si adoperano vibrazioni di lunghezza d’onda conosciuta si potrà con fenomeni di riflessione studiare la distribuzione dei piani riflettenti di un cristallo, se invece è conosciuta la d si potrà dedurre il valore di .

4. — Spettrometro a raggi X. — L’esperienze consistono dunque essenzialmente nel misurare gli angoli sotto i quali si verificano le riflessioni di vario ordine.

Il dispositivo ha ricevuto il nome di Spettrometro a raggi X. Ne esistono già vari modelli fondati sul modo diverso con cui si possono studiare i raggi X. Si può tener conto della proprietà che essi hanno di ionizzare un gas che attraversano, oppure di impressionare una lastra sensibile, o di provocare la fluorescenza di alcune sostanze.

Uno spettrometro a raggi X è costituito di tre parti essenziali: il tubo generatore di raggi, il cristallo riflettente, la camera esploratrice; e queste corrispondono alle tre parti di uno spettrometro ordinario: la sorgente di luce e il collimatore, il prisma, il cannocchiale.

Due almeno di queste parti devono poter ruotare. Generalmente si tiene fissa la sorgente dei raggi, si fa ruotare il cristallo perchè presenti la faccia riflettente ai raggi incidenti sotto angoli diversi, e si fa ruotare la camera esploratrice sullo stesso asse intorno a cui ruota il cristallo, e di un angolo doppio di quello, per cogliere i raggi riflessi. Si possono immaginare vari modi per semplificare questi movimenti.

La sorgente di raggi X è in generale un tubo focus ordinario. Suole essere chiuso in una camera di piombo in modo