Pagina:La fisica dei corpuscoli.djvu/217


L’esperienza del Laue 209

della sostanza cristallina divenissero centri di diffrazione, e allora, assegnano una probabile distribuzione di atomi che si accordasse con le qualità fisiche della sostanza, si veniva a determinare le direzioni proprie dell’interferenza.

L’esperienza del Laue è stato il punto di partenza di numerose ricerche che sono state feconde di risultati importantissimi.

3. — Il fenomeno per riflessione e la teoria del Bragg. — Negli studi successivi però piuttosto che alle immagini ottenute Fig. 10. per diffrazione di trasparenza si ricorse a quelle per riflessione. Il fenomeno di riflessione dei cristalli rispetto ai raggi X fu studiato da W. L. Bragg che ne dava una teoria estremamente semplice. Consideriamo il cristallo come formato da tanti strati sovrapposti, parallelamente alle faccie esterne del cristallo. In ciascun piano sono disposte le molecole. Per semplicità si può pensare a un cristallo di una sostanza monoatomica. Ciascuno di questi piani può allora dar luogo ad una riflessione. Noi sappiamo che cosa avviene quando un raggio di luce è riflesso da una lamina sottile le cui due faccie parallele siano a piccolissima distanza. È il fenomeno che dà luogo alle belle colorazioni delle bolle di sapone, o di un velo d’olio sull’acqua, o di casi simili. Qui però il fenomeno è diverso.

Nel cristallo abbiamo non due faccie soltanto ma più faccie riflettenti, non abbiamo poi il tratto di cammino interno della lamina deviato per rifrazione, perchè la distanza fra i piani riflettenti è vuota di materia cristallina. Siano p, , ,...


14