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doveano mostrare una polarizzazione in modo tale che il vettore elettrico, conforme alla teoria elettromagnetica, vibrasse nel piano determinato dalla direzione di propagazione e da quella dei raggi catodici che li provocavano.
Il Barkla verificò questa polarizzazione nel 1905, Trovò però che non si trattava di una polarizzazione completa, e che esistono sempre due tipi di raggi, gli uni polarizzati, e gli altri no. Questi ultimi sarebbero emessi dai corpi colpiti dai raggi X. Nel 1908 Barkla e Sadler trovarono che ogni elemento chimico può emettere due specie di raggi caratteristici.
2. — L’esperienza del Laue. — Ma per avere un’idea chiara sulla natura dei raggi X importava riprodurre fenomeni analoghi a quelli dei raggi luminosi. La difficoltà stava nel trovare sostanze che non si lasciassero attraversare dai raggi. Nell’ipotesi che fossero raggi analoghi a quelli luminosi bisognava ammettere che la loro lunghezza d’onda non superasse di molto le grandezze dell’ordine di , ossia dell’ordine delle dimensioni delle molecole, altrimenti non si sarebbe potuto spiegare lo straordinario potere di penetrazione. Un’idea molto geniale e singolarmente feconda ebbe allora il Laue.
È noto che i reticoli provocano i bei fenomeni di diffrazione quando la larghezza delle strie trasparenti è dell’ordine della lunghezza d’onda dei raggi luminosi. Costruire reticoli corrispondenti per i raggi X sarebbe impossibile, perchè si dovrebbero disegnare dieci o cento milioni di strie in un millimetro. Ma noi abbiamo dalla natura stessa reticoli di questo tipo, e sono i cristalli. Questi non presentano linee continue ma molecole allineate, e per l’effetto voluto la cosa è identica. La distanza fra le molecole distribuite regolarmente in un cristallo deve essere dell’ordine di grandezza delle molecole o di un piccolo multiplo di quella, e quindi,