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Periodo moderno | 13 |
della nuova teoria atomica perchè potessero sfuggire ad un osservatore come Dalton.
Egli elaborò una nuova teoria nei primi anni del secolo scorso, ne espose i primi concetti a Manchester nel 1803, ma soltanto nel 1808 ne pubblicò l’edificio completo nella sua opera «New System of chemical Philosophy».
Tutta la sua teoria poggia su questi due principi fondamentali:
a) Gli elementi sono costituiti di atomi omogenei e di peso costante.
b) I corpi composti sono costituiti di atomi di diversi elementi, secondo rapporti numerici semplici.
Lo sforzo maggiore del Dalton e dei chimici che lo seguirono divenne allora la ricerca dei pesi atomici relativi. Essi si deducevano dai rapporti in peso degli elementi che concorrevano a costituire un determinato composto, partendo sempre dalle ipotesi più semplici, per es. che gli elementi si combinassero atomo ad atomo, oppure un atomo di uno con due dell’altro, e non ricorrendo a combinazioni più complesse se non quando una più semplice non fosse possibile.
La teoria atomica si andò da allora rapidamente perfezionando e completando per l’opera di tutti i chimici più illustri, e vi contribuì specialmente la famosa ipotesi di Avogadro (1776-1856) che acquistò più tardi il valore di una vera legge. Avogadro la enunciò fin dal 1811 ma non ne fu compresa subito l’importanza. Egli chiamò molecole le ultime particelle dei corpi, decomponibili in atomi, queste molecole si riscontrano tanto nei corpi semplici che in quelli composti, ma nei semplici sono costituiti da atomi eguali, ma nei composti di atomi di diversa specie. La legge di Avogadro con la legge dei volumi già data da Gay Lussac nel 1805 furono poi quelle che più contribuirono per la determinazione dei pesi atomici degli elementi.