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178 | VIII. L’energia raggiante |
buzione di equilibrio si dovrà avere che la quantità di energia che passa attraverso l’unità di superficie comunque orientata, e in un determinato senso, è sempre costante ed eguale a quella che la attraversa in senso opposto. Lo spazio si può immaginare riempito di fluido, od anche perfettamente vuoto; la distribuzione ha le stesse proprietà nei due casi. La quantità di energia contenuta in una unità di volume ha un valore costante. Un occhio che potesse trovarsi in quello spazio non distinguerebbe niente, anche se vi fossero presenti dei corpi, ma avrebbe soltanto l’impressione di una luce uniformemente diffusa.
Se sulla parete interna di un tale involucro consideriamo un elemento di superficie, la quantità di energia che viene a colpire su di esso è eguale a quella che in qualunque altro punto dell’involucro attraverserebbe nello stesso tempo un eguale elemento comunque orientato. Se dunque pratichiamo un’apertura di superficie la quantità di energia che ne uscirà per questa sarà eguale a quel valore costante che avrebbe l’energia incidente sopra un elemento comunque orientato, nell’interno.
D’altra parte è evidente che la quantità di energia che attraversa una determinata superficie è proporzionale all’energia esistente in ciascuna unità di volume all’interno dell’involucro. Quindi reciprocamente dalla misura di energia emessa da un elemento di superficie si può dedurre la quantità di energia esistente nell’interno. Ora l’energia emessa dall’involucro per l’apertura praticata è misurabile, ed è quella che abbiamo chiamato .
La relazione che passa tra la quantità di energia distribuita nell’unità di volume nell’interno, e quella che attraversa una unità di superficie si può stabilire così. Chiamiamo