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172 | VII. Teoria elettronica dei metalli |
tiva, e al campo. La costante caratteristica del fenomeno è diversa da quella del fenomeno di Hall.
Il fenomeno è ormai noto col nome di effetto Corbino; esso consiste essenzialmente in una distorsione delle linee di corrente per una lamina sottoposta all’azione di un campo magnetico.
L’effetto Hall invece dà una deviazione delle linee equipotenziali. L’uno e l’altro sono dovuti all’effetto differenziale delle due correnti ioniche in un metallo. L’uno e l’altro hanno per effetto una distorsione della doppia rete ortogonale di linee. Quando una lamina attraversata da una corrente viene sottoposta all’azione di un campo i due fenomeni si trovano in generale sovrapposti. Ma vi sono dei casi estremi in cui non si presenta che l’uno o l’altro dei due effetti.
Quando si ha una lamina a connessione multipla ossia con due contorni distinti, che costituiscono i due elettrodi, come nel caso della corona circolare, si ha il solo effeto Corbino. Se invece si adopera una lamina omogenea con due elettrodi puntiformi al contorno si presenza il solo effetto Hall.
La natura diversa dei due fenomeni è messa in rilievo anche dal diverso comportarsi degli stessi metalli riguardo ai due effetti.
Dalle esperienze del Corbino e da quelle di Adams e Chapman1 risulta che l’intensità dell’effetto Hall varia da 1 a 2000000 in una serie di 12 elementi studiati partendo dal platino e finendo col tellurio; l’effetto Corbino invece varia per questi stessi metalli da 1 a 150 e senza conservare lo stesso ordine, qui il primo è il cobalto l’ultimo il bismuto.
- ↑ E. P. Adams e A. K. Chapman, The Corbino effect. Phil. M. s. VI, v. 28, p. 692 (1914).