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10 | I. Note storiche sulle teorie della costituzione dei corpi |
gli antichi. Gassendi e Newton concedevano agli atomi alcune forze proprie, ciò che non avevano ammesso gli altri che riconoscevano negli atomi il solo moto locale e le forze che lo provocavano.
Da allora si può asserire che non vi fu più studioso di filosofia naturale che non si occupasse della costituzione dei corpi.
Gli Atomisti si divisero in tre scuole secondo le proprietà che assegnavano ai primi elementi della materia: ecco i punti di separazione:
a) gli atomi sono tutti di una stessa specie a qualunque corpo appartengono, non posseggono forze proprie, si muovono ma solo per effetto di forze esterne;
b) gli atomi variano col variare dei corpi elementari, ma sono dotati di moto e di forze motrici;
c) gli atomi sono di tante specie quanti sono i corpi elementari, ma posseggono oltre le forze motrici anche molte delle proprietà che riscontriamo nei corpi, e in particolare le forze di affinità.
Quest’ultima forma di teoria atomica è quella che fu detta atomismo dinamico, sostenuta da Gassendi e da Newton, e che più si avvicina al concetto che abbiamo anche oggi dell’atomo.
Accanto a queste scuole atomistiche ne sorsero altre che negavano una natura veramente materiale ai princípi elementari dei corpi. Questi elementi dei corpi sarebbero dei punti inestesi, centri di forze senza un vero nucleo materiale. Così gli elementi della materia e quindi dei corpi sarebbero soltanto delle forze concentrate in punti geometrici mobili. Questa scuola ebbe perciò il nome di Dinamismo.
I più noti dinamisti furono Leibnitz (1646-1716) e il Boscowich (1711-1787).
I princípi elementari della materia secondo Leib-