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L'effetto Hall | 167 |
ma anche di ciò che avviene durante l’urto di un elettrone con una molecola. L’effetto di questo intervallo potrebbe essere di senso contrario a quello che si ha nel cammino libero, e in alcuni casi questo secondo effetto può superare il primo e portar anche il cambiamento di segno. L’ipotesi è ingegnosa e prevede alcuni fatti che quando fossero verificati sperimentalmente costituirebbero una bella conferma della teoria. Ma finora nessuna conferma di tal genere si è avuta.
Più feconda è stata un’altra via di spiegazione che si ricollega alle idee del Riecke e del Drude sulla conduzione elettronica dei metalli, e recentemente è stata molto bene illustrata dal Corbino. La corrente elettrica in un metallo, anche secondo le prime idee del Riecke1 sarebbe dovuta al moto di ioni dei due segni, positivi che si muovono nel senso stesso della corrente, negativi nel senso opposto.
Il Riecke in sostanza estendeva allora i concetti del Weber il quale ammetteva che nell’interno dei metalli esistessero particelle positive libere, mentre le molecole ponderabili sarebbero state negative. Il Riecke poneva invece esistessero allo stato libero tanto particelle positive, quanto negative. Questa ipotesi fu poi largamente applicata dallo stesso Riecke, e più tardi da Drude nella sua teoria elettronica dei metalli2.
Il Drude l’applicò anche al fenomeno Hall e ai fenomeni analoghi conosciuti. La teoria ebbe un primo successo nel fatto che servì a spiegare le deviazioni che di verificano in alcuni casi per la legge di Wiedeman e Franz.
Il fenomeno Hall veniva sufficientemente spiegato con la teoria del Drude, dimostrandolo come un effetto diffe-