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150 | VII. Teoria elettronica dei metalli |
La prima ipotesi è quella seguita dal Riecke, dal Drude e dal Lorenz; in questo caso la corrente elettrica, per es., sarebbe dovuta al trasporto di elettricità fatta dagli elettroni che, pure urtando nelle particelle materiali, possono giungere anche da un esterno all’altro del conduttore. La seconda è l’ipotesi del Thomson, e in questo caso la corrente elettrica è trasporto di elettricità eseguito da elettroni per tratti da un atomo all’altro; ad ogni arrivo di elettroni da un atomo, altrettanti ne partono, scambiandosi così l’incarico di trasportare l’energia da un estremo all’altro, a piccoli intervalli, quasi in catena.
Seguiamo la prima ipotesi che è anche la più comune, e ci permette di applicare al caso degli elettroni nei metalli le formole date per i gas.
2. — Le formole della teoria cinetica dei gas applicate agli elettroni nei metalli. — Poichè i corpuscoli sono liberi di muoversi, le varie specie di energia si potranno distribuire in uno stato di equilibrio secondo le leggi note.
Per la legge di equipartizione della energia cinetica si può porre che ogni corpuscolo possegga una energia cinetica media eguale a quella che possederebbe una molecola. Se diciamo la velocità dei corpuscoli, avremo dunque
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l’energia cinetica posseduta da ciascun corpuscolo. Nella formola supporremo R, N, calcolate per una molecolagrammo, quindi il loro valore è indipendente dalla natura del corpo. Per semplicità porremo
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