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140 | VI. I fenomeni della radiattività |
sto per un certo tempo ad un gas radiattivo manifesta una sensibile radiattività.
Questi fenomeni vennero detti di radiattività indotta. Ora questa non può essere dovuta ad un’azione dei raggi delle sostanze radiattive, perchè questi raggi possono uscire anche da un tubo chiuso in cui sia la sostanza; la radiattività indotta invece non si manifesta che sopra corpi che si siano trovati nello stesso ambiente della sostanza radiattiva.
Sembra dunque piuttosto che si sia depositata su quei corpi una sostanza radiattiva. Questa sostanza è appunto quella che prende il nome di emanazione. Quando dall’atomo di radio viene espulsa una particella , ciò che resta costituisce l’emanazione del radio.
L’emanazione del radio è un gas radiattivo, chimicamente inerte, e simile agli altri gas inerti conosciuti, l’elio, l’argon, il cripton, lo xenon. La sua vita è di circa giorni 5,5; il periodo di trasformazione, ossia il tempo necessario perchè la metà della sostanza si trasformi, è di giorni 3,8.
La quantità di emanazione in equilibrio con un grammo di radio prende il nome di curie datogli dal Congresso di Radiologia tenuto in Bruxelles nel 1910 in omaggio ai Signori Curie. Il volume occupato da un curie è di mmc. 0,6.
La densità dell’emanazione fu misurata da Gray e Ramsay1 con la microbilancia. Considerato rispetto all’atomo di idrogeno il peso medio dell’atomo di emanazione dato da più esperienze era di 223. Se si riflette che il peso atomico del radio era di 226,5 e che una particella pesa circa 4, si vede che il valore dato da Gray e Ramsay risponde abbastanza bene alle previsioni. Ed è interessante sapere che la quantità di emanazione pesata era 1/1000 di mil-
- ↑ Gray e Ramsay, Proc. Roy. Soc., A. 84, p. 536 (1911).