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IL rapporto tra le due masse 105


Circa i valori ottenuti per questo rapporto si osserva che la grandezza e/m per gli elettroni è una costante; e precisamente:

a) non dipende dalla natura del catodo, adoperando metalli diversi si hanno sempre gli stessi valori;

b) non dipende dalla natura del gas che è nel tubo. E quindi, o gli elettroni che si studiano appartengono al gas, o al metallo degli elettrodi, il rapporto in questione conserva sempre il suo valore al variare della sostanza da cui escono gli elettroni;

c) il valore di questo rapporto è questo

101) ,


è dunque circa 1700 volte più grande di quello relativo al più piccolo atomo che si conosca, ossia all’atomo dell’idrogeno per il quale quel rapporto è eguale a 104. Ciò vuol dire che, o la carica elettrica e del corpuscolo è 1700 volte più grande della carica elettrica posseduta da un ione atomico di idrogeno nell’elettrolisi, o la massa d’inerzia m del primo è 1700 volte più piccola che quella del secondo. Vedremo che questa seconda è la vera ragione.

d) finalmente il valore di quel rapporto si conserva costante per gli elettroni comunque questi abbiano origine, o dai raggi catodici, o dai metalli arroventati, o dalle sostanze radiattive, e in tutti gli altri casi nei quali si sono potuti ottenere elettroni liberi.

L’ultima considerazione ci permette di estendere le proprietà degli elettroni che costituiscono i raggi catodici a tutti gli altri elettroni. E difatti l’esperienza ha ogni volta confermato l’ipotesi che gli elettroni siano tutti eguali fra loro dovunque si riscontrino e comunque siano generati.