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Velocità degli elettroni | 103 |
Ora noi possiamo far agire contemporaneamente i due campi sullo stesso fascio di raggi e disporre le cose in modo che le due deviazioni che ne sono l’effetto siano nella stessa direzione, ma in senso inverso. Allora i due effetti si sottrarranno, e si potranno regolare l’intensità dei due campi in modo che i due effetti siano egual in intensità, e quindi il fascio di raggi catodici non sia deviato in nessuna parte. Quando questa condizione è stata raggiunta sarà dunque
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e poichè le intensità H ed X possiamo misurarle, così possiamo ricavare di qui il valore di v;
98) | , |
I valori trovati per v sono variabili a seconda della maggiore o minore rarefazione del gas contenuto nei tubi. Quando il vuoto è molto spinto, ossia la rarefazione è grande, la velocità v è all’ordine di 1010 cm. ossia circa 1/3 della velocità della luce. Per rarefazioni minori diventa dell’ordine di 109.
In ogni caso la velocità è sempre più grande di quella che si conosce per qualunque specie di corpo, e varie migliaia di volte maggiore della mobilità delle molecole più rapide.
4. — Il rapporto tra la carica elettrica e la massa d’inerzia dell’elettrone — L’azione di un campo elettromagnetico sopra un elettrone ci permette di determinare il rapporto fra la massa elettrica, o carica dell’elettrone, che abbiamo chiamato con e, e la sua massa materiale m. Per evitare qui la questione se l’elettrone abbia o no una massa materiale, o la sua massa sia tutta di natura elettromagnetica, la massa m potrà dirsi massa d’inerzia.