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La teoria di Einstein per i moti browniani 95

che importa anche la direzione, il segmento rettilineo che congiunge i due punti estremi.

Fissando l’attenzione a questi spostamenti si deve verificare:

1. che le proiezioni di tali spostamenti di una durata , sopra un asse asbitrario , devono ripartirsi intorno al valore zero come prevedono le leggi della probabilità:

2. che il quadrato medio di tali spostamenti varia proporzionalmente alla durata in modo che resta contante per una stessa specie di granuli;

3. che la diffusione dei granuli avviene secondo la legge nota per le soluzioni, e il coefficiente di diffusione D soddisfa alla equazione nota

93) .

Da queste posizioni l’Einstein deduce le leggi cui devono verificare i granuli Brown.

In particolare non sarebbe difficile dimostrare con l’Einstein, che il quadrato dello spostamento medio è legato alle costanti note, e al raggio a dei granuli e al coefficiente di attrito interno di viscosità dell’emulsione, dalla uguaglianza

94) .

Questa relazione costituisce la legge del moto traslatorio dei granuli di Brown. Analogamente se ne può dare un’altra relativa al moto rotatorio. Chiamando il quadrato medio della componente intorno ad un asse dell’angolo di rotazione durante un tempo si ha

95) .