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Intanto il Messaggero filava verso Gaeta. Nel canale di Procida, sull’imbrunire, incontrò il resto della flotta. Erano le fregate a vapore Fieramosca, Ruggiero, Sannita e Guiscardo, sotto il comando del capitano di vascello Carlo Longo, che si trovava a bordo del Fieramosca. Queste navi erano partite nella notte del 4 al 5 da Napoli, dopo che il Re aveva fatto assicurare gli equipaggi, che andavano a formar crociera fra Cuma e Procida, e non sarebbero andati più oltre; il che fu necessario di assicurare, perchè gli equipaggi non volevano partire, temendo di non tornare più a Napoli.

Per mezzo del portavoce il Re fece ordinare al Guiscardo, più vicino al Messaggero, di mandare il comandante a bordo. Questi era il capitano di fregata Federico Martini, che andò dal Re e n’ebbe l’ordine di cambiar rotta per Gaeta. Nello stesso tempo il Re ordinò al Criscuolo di far scendere in mare una lancia con un ufficiale di bordo, per comunicare le stesse disposizioni agli altri bastimenti. Il Martini non tacque che, all’annunzio di cambiar rotta, si sarebbe facilmente ribellato l’equipaggio della sua nave; ma Francesco rispose che non lo credeva, e invitò l’ammiraglio Del Re di andare a bordo del Guiscardo a verificare le cose. Il Del Re vi andò col Martini, e appena comunicò agli ufficiali l’ordine del Sovrano di seguirlo a Gaeta, si levò un coro di proteste, alle quali fece eco una parte della ciurma. Il Del Re disse: ho capito, e tornò a bordo del Messaggero, a riferire quel che aveva visto e ascoltato. Nè maggior fortuna ebbe l’ordine mandato per mezzo della lancia alle altre tre navi, anzi il comandante di una di queste rispose, che per poco non prendeva a cannonate la lancia e quelli che vi eran dentro. Così brutale risposta non fu riferita dal Criscuolo al Re, il quale però la intuì. Le quattro navi proseguirono la rotta per Napoli, dove giunsero festeggiatissime. Il giorno seguente, per decreto di Garibaldi, furono aggregate alla squadra nazionale, sotto gli ordini dell’ammiraglio Persano. Gli ufficiali vennero confermati nei loro gradi, dopo che ebbero prestato giuramento di fedeltà a Vittorio Emanuele, a bordo della Maria Adelaide, Pochi giorni dopo, le navi cambiarono nome.

La Partenopea fregata a vela, partita quasi contemporaneamente al Messaggero, giunse a Gaeta la mattina del giorno 8. Persano afferma averla fatta partire per la poca sua importanza, non senza aggiungere cinicamente: ce la prenderemo a suo tempo.