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oggetti portati a Gaeta fu quel magnifico quadro di Raffaello, che più tardi, come si è detto, il Re donò, o per meglio dire non seppe negare all’avido Bermudez e del quale solo rimase a noi la magnifica incisione, che ne fece l’Aloysio Iuvara, pubblicata a Roma dalla Calcografia Camerale, nel 1873. Questo quadro fu offerto poi dal Bermudez al museo del Louvre, che gli propose lire 130 000, ma egli ne pretendeva dugentomila. E poichè la
su tavola alto palmi 6 ed once 4 1/2 e largo palmi 6 ed once 4 denotante l’apparizione della Beata Vergine col Bambino a San Pietro, San Paolo, San Giovanni, Santa Caterina ed altra Santa Vergine, sopra di detto quadro altra tavola centinaia di palmi 6 ed once 4 1/2, per palmi 3 ed once 2 ove è dipinto il Padre Eterno con due Angeli; autore Raffaele Sanzio di Urbino, con cornice intagliata e dorata contenente due quadri in uno. — Un quadro dipinto su tela, alto palmi 4 ed oncia una, denotante il ritratto di Alessandro Farnese; autore Tiziano Vecellio, con cornice intagliata e dorata. — Una statua a mezzo busto di marmo bianco, denotante Pio IX, poggiata sopra colonna di marmo portasanta con cimasa di marmo statuario e zoccolo di marmo portovenere; in fronte di detta colonna vi è il camauro, due chiavi. — Un quadro a mosaico di palmi 2 1/2 per 2 1/2 denotante San Pietro, con cornice di legno riccamente intagliato e dorato. — Un’urna col corpo di Santa Jasonia, figura grande al vero di cera riccamente vestita che trovasi piazzata sotto l’altare della Cappella privata. — Un geroglifico simbolico tutto di argento, denotante una base ove poggia un libro con sopra l’agnello simbolico, quattro angeli all’intorno, due di essi più in alto tengono sospeso un bacile con la testa di San Giovanni Battista. — Un quadro a mosaico ovale rappresentante una testa di Gesù spirante; copia di Guido Rena, con cornice quadrata dorata e sesti a due ordini d’intaglio; autore Giuseppe Michelacci fiorentino 1822. — Un piccolo quadretto ad olio sopra lapislazzuli alto once 4 1/2 per once 3 1/2, rappresentante la Beata Vergine col Bambino, cornice di legno ebano, e 16 pietrine ovali incastrate sul legno di lapislazzuli e corniola, intorno la cornice ornata di metallo dorata, sulla cimasa un corallo di lapislazzulì. — Un cassettino impellicciato di mogano, simile ad un appendi orologi, dentro del quale una corona di pietra agata bianca di cinque poste, montata in oro con grande medaglia del simile metallo massiccio. — Sessantasei reliquarii e reliquie diverse, che erano in giro alle pareti del suddetto oratorio privato. — Un quadro ovale dipinto su porcellana, denotante il ritratto di Luigi XVIII con cornice di legno intagliato e dorato. — Un quadro dipinto ad olio sopra tela, denotante il ritratto dell’Arciduca Carlo, con cornice dorata. — Il vaso di porcellana e le dodici fioriere simili coi ritratti della Famiglia Borbone tolti dalla giardiniera piazzata in mezzo all’ultima stanza dello appartamento di etichetta. — Il tavolino tondo della fabbrica di Parigi, base quadrata di bronzo dorato, piede a colonna di porcellana con lavori rilevati di rame e foglie dì dattero: su di essa poggia il piano, anche di porcellana lumeggiata in oro, con numero nove vedute di Parigi. — Il tavolino tutto di bronzo dorato, tondo, con tre piedi a