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rioccupare Palermo e Catania, e andò a proporlo al Re, il quale era a Portici. Nell’anticamera avvenne una scena molto vivace tra lui e il vecchio conte Ludolf, suocero di Pianell, alla quale presero parte Alessandro Nunziante e Rodrigo Afan de Rivera, i quali, col Ludolf, credevano doversi accordare la Costituzione, mentre il duca di Sangro era di diverso parere. Il piano del Clary fu approvato dal Re, ed egli ebbe il comando di tutte le truppe raccolte a Messina; ma quando si trattò di eseguirlo, prese tempo, affacciò delle difficoltà e non se ne fece nulla. Il 28 luglio capitolò con Medici, e il 2 agosto ebbe a Messina un caratteristico colloquio con Garibaldi, che fu da lui riferito in un dispaccio al Re. Garibaldi gli avrebbe manifestate in quel colloquio le seguenti intenzioni: “non voler fare tregua; esser deciso che l’Italia dovesse essere una; volersi prima disfare del Regno di Napoli, poi attaccare il Papa, e dopo, la Venezia, e questa liberata, passare a riprendere Nizza dalla Francia; disfarsi del Re di Napoli, col combatterlo o col farselo alleato, e con esso fare il resto; in ogni caso il Re di Napoli non dovrebbe che, o restare sotto Vittorio Emanuele, o andarsene„.1 Il 13 dello stesso mese, il Clary s’imbarcò per Napoli, lasciando il comando della cittadella al generale Fergola. I suoi rapporti sono interessanti per chi voglia penetrar meglio i fatti di quei giorni, e spiegar come, oltre al combattimento di Milazzo, non vi fosse più alcuna resistenza da parte delle regie truppe in Sicilia. Giungendo a Napoli il 14 agosto, sul vapore Maria Teresa, il Clary si presentò al Pianell, ministro della guerra, dal quale “fu ricevuto con molto sussiego, e si senti annunziare che la patria aveva molto a dolersi di lui„.2 La stessa Cronaca continua: “Clary chiede militarmente un consiglio di guerra che non è però mai convocato; il colonnello Anzani gli fa sentire che non può essere ricevuto in avvenire dal Re. Presenta da ultimo i documenti della sua gestione contabile negli ufficii del ministero della guerra per liquidare un credito di ducati 18000, oltre di altri ducati 7 500 per diverse spese„.2


Dopo tanti anni, sono capitate sotto i miei occhi alcune lettere inedite del generale Clary, datate nel 1863 da Civitavecchia,

  1. Cronaca, pag. 233.
  2. 2,0 2,1 Id., pag. 241.