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perciò Giacchi dispose un servizio di speciale sorveglianza su quelle persone, affidato al sottointendente di Mola, Gaetani. Anche il Dentice d’Accadia, sebbene promosso intendente a Reggio, per la conoscenza che aveva di Gaeta, dove per molti anni era stato sottointendente, mandò in proposito qualche rapporto speciale e confidenziale.

Pubblico integralmente, perchè assai caratteristico, quello del 21 agosto, relativo a Murena, a Palumbo, a Governa, a De Spagnolis e alle guardie della vecchia polizia. Si legga nella sua genuina ortografia:


Il ministro al ritiro sig. commendatore Murena recavasi non è guari nella Real Piazza di Gaeta, e dopo di essere stato ospitato con la intera sua famiglia per qualche giorno nell’Episcopio dall’arcivescovo monsignor Cammarota suo affine, à ivi appigionato una casa, ove attualmente dimora. Il suo contegno è riservatissimo, indifferente, e sotto ogni rapporto non censurabile.

Trovasi pure in quella piazza l’ex Ispettore di Polizia sig. Palumbo il quale à richiamato presso di sè anche la famiglia. Si anno di lui non favorevoli prevenzioni, essendo fama che in carica siasi condotto assai tristamente. Ciò nonostante vive ora in Gaeta ritirato e circospetto.

Dimorano anche in quella R. Piazza le Guardie di Polizia che prestarono servizio alla dipendenza del comm. sig. Faraone. Avendo il di loro contegno dato luogo ad apprensioni per confabulazioni con sotto uffiziali e soldati della guarnigione ritenuti per camorristi, il Sindaco sig. cav. Ianni non à mancato di farne gli opportuni rilievi presso il sig. Maresciallo Governatore, il quale per mezzo dello Ispettore locale di Polizia sig. Rogano, si è limitato alla minaccia di espulsione dalla Piazza, qualora non serbassero condotta riservata ed irreprensibile.

In Mola poi, e propriamente in Castellone, à preso stanza con la sua famiglia il Consultore al ritiro sig. comm. Governa, ove à locata una casa.

Essendo stato a dimora per più anni in quel Comune, quando esercitava la carica di Giudice Regio, vi acquistava non poche relazioni e vi lasciava nel dipartirsene la popolazione amica. Nell’attualità si mantiene senza riserva alcuna nelle relazioni stesse.

Finalmente anche l’ex commissario signor De Spagnolis venne nel cadere del passato mese in Itri, ove à parenti, e si è mantenuto per alquanti giorni nascosto. Vuolsi che ora siasi da colà allontanato prendendo la volta del vicino Stato Pontificio, o quella degli Abruzzi.1


Ma i timori crescevano, e persona degna di fede scriveva da Gaeta ad Enrico Costantino, ufficiale del genio e questi la comunicava al ministero, una lunga lettera su Gaeta, che oggi, vi era scritto, sembra un centro di reazione. Non potendo resi-

  1. Archivio Giacchi.