Pagina:La fine di un regno (Napoli e Sicilia) II.djvu/30


— 22 —

indispettita, che non osando opporvisi, nè in altro modo sfogare il suo dispetto, investi la signorina De Palma e fortemente la graffiò o, come si dice a Napoli, la scippò tutta. Tre anni dopo la De Palma restò vedova con una figliuola e seguitò ad abitare in Corte, ma la Regina non la richiamò più. Solo il Re fa sempre cortese con lei, anzi da monsignor De Simone la fece interrogare se avesse voluto divenire azafatta della futura duchessa di Calabria, ma Maria Teresa non volle.1

Pur abituata alla vita di Corte, Maria Teresa aveva veramente abitudini parsimoniose e non da Regina. Si compiaceva mostrarsi sgarbata con le dame dell’aristocrazia. La signora Kònig-Scalera mi raccontava, che spesso alle nobili signore, le quali andavano a farle visita, la Regina lasciava fare anticamere di mezze giornate e poi le faceva licenziare dalla camerista, con queste parole: “Dite che le ringrazio, e che tornino domani„. Quante principesse, duchesse e marchese scendevano le scale della Reggia, fuori della grazia di Dio .... ma tornavano il dì seguente! La Regina le riceveva freddamente, scambiando il minor numero possibile di parole nel suo accento tra il dialettale napoletano e il tedesco, ch’era così duro e così brutto. A sentire, Maria Cristina, al contrario, fu piena di riguardi per tutti, per le sue cameriste e per le dame e voleva gran bene alla De Palma, nelle cui braccia morì, e che chiamava affettuosamente Guillaumine. Mentre Maria Cristina si era rassegnata a certe strane esigenze della Corte di Napoli, Maria Teresa non subì nulla che a lei non facesse comodo. La principessa di Bisignano, moglie del maggiordomo maggiore, avendo la chiave della camera della Regina, usava largamente del diritto di entrare senza farsi annunziare. Maria Cristina non vi si oppose mai; Maria Teresa le tolse la chiave.


Vestita con borghese semplicità, abborrente dagli spettacoli, dalle feste e da tutto ciò ch’era vita clamorosa di Corte, ella non aveva charme punto punto. Occhi chiari, fronte spaziosa, bocca larga, capelli senz’acconciatura, sguardo freddo, c’era qualche cosa di duro in tutta la piccola persona. Molte sere, sul punto

  1. L’unica figliuola di donna Guglielmina König de Palma sposò il mio amico Erminio Scalera, e a lei, ch’è donna colta e intelligente, devo parecchio di queste notizie intime della Corte.